Se ne stava seduto
in un angolo da solo,
lo sguardo
chino verso il buio del pavimento della stanza,
una luce che
lo chiamava dal letto,
la sua
passione:
Word!
Se ne stava
ancora nell’angolo e pensava,
cercava di
capire se finalmente sarebbe riuscito a portare a termine qualcosa,
cercava di
trovare nuovamente le forze per mettersi in gioco in quello che forse nella
vita aveva amato maggiormente.
Smosse un
piede.
Percepiva
una voglia irrefrenabile di provarci,
di sbloccare
quella mente che si era razionalizzata fin troppo,
di uscire
fuori dagli schemi della sua vita,
di
estraniarsi dal mondo
e di portare
il mondo da se.
Si alzo in
piedi e fece dei passi.
Mani avanti
per difendersi dagli urti,
occhi
sbarrati per scrutare nell’oscurità,
paura di
avanzare,
ma nessun
ostacolo.
Raggiunse il
computer e sorrise.
Era Compiaciuto
della guerra affrontata e vinta,
ormai
bastava che scrivesse dei suoi passi,
che narrasse di se stesso,
che continuasse ad avere coraggio.
Fu così che nacque il poesiante.
che narrasse di se stesso,
che continuasse ad avere coraggio.
Fu così che nacque il poesiante.
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